venerdì 2 marzo 2012

Che amica sei.

Ok, ho un pelo di pausa. Giusto un pelo. Un venerdì di marzo che qui a Milano sembra maggio e si iniziano a vedere in giro i benefici della primavera. Parti del corpo bianchicce che fanno capolino ai raggi di sole caldo dell'ora di pranzo. Tra cui, il mio collo e ciò che esce del mio scollo dalla t-shirt. E non sono un bel vedere. Automobilisti che addirittura si ringraziano con la mano agli incroci. Cose ai confini della realtà, quindi.
Si vedono giovincelli e non trotterellare felici sulle biciclette con la prima arietta calda, che se non stai attento ti trotterellano anche sulla schiena, se al drin drin del loro campanello non ti sposti dal marciapiede con un balzo felino.
Ma comunque, la primavera è nell'aria e si sente.
Si sente dall'odore di ascella un pò meno rinchiusa nelle aule, per esempio. Ogni tanto senti anche una zaffata di profumo, e quello è IL segnale. Altro che rondini.
Si vede dall'occhio bovino dell'operaio (e dico operaio per non citare uomo in giacca e cravatta o tabacchino) che fissa le gambe delle passanti fasciate in striminziti jeans e non più sotto cappotti e cappottoni.
Insomma, la primavera è alle porte. Ci lamentavamo della neve, e ora tra qualche giorno l'asfalto milanese inizierà a sciogliersi come nelle migliori giornate di agosto. Le gioie di vivere in una metropoli sono anche queste.

Ma. Ciò di cui volevo scribacchiare era un denominatore comunque di qualsiasi Donna con la d maiuscola che si rispetti. Il nugolo di amiche al fianco. Ora, nella mia - seppur breve - allegra e a volte fantozziana esistenza, amiche ne ho avute a iosa. Certo, non tutte nello stesso momento. Alcune perse, alcune ritrovate, alcune fanculizzate con estremo fastidio, altre che ancora accompagnano i momenti bui in cui spesso mi butto a braccia aperte. Ma di amiche altrui ne ho sentito parlare altrettanto. Amiche di amiche che sono simpatiche, che a tratti diventano di altri, che tradiscono. Insomma, un discreto gruppo di donnicciuole che hanno in comune alcune caratteristiche e differiscono in tante altre.
L'altro giorno, in treno, stavo pensando ad una categorizzazione. (Alti pensieri su una poltroncina dell'intercity.) Nonostante le amiche di amiche, le mie, le tue, e le loro siano decine di persone diverse, si possono dividere in gruppo ben precisi. Ora, se ci saranno amiche (mie) che leggeranno, che sappiano che non penso a nessuna in particolare, ma possono comunque pensarsi come importantissimi tasselli e fonti di ricerca per questo (fantozziano appunto) studio del genere amicale femminile.

La siamese
Ovvero, la BF in stile Paris Hilton. Insomma, chi non ne ha mai avuta una? Ai tempi delle medie con cui dividevi il panino allo stracchino, alle superiori con cui saltavi ginnastica per fumare la prima sigaretta in cortile, all'università con cui fingevi di studiare. L'insostituibile, la gemella. A volte vi siete anche comprate dei vestiti uguali, promettendovi non metterveli mai nello stesso momento. E poi l'avete fatto. Lei è quella con cui hai passato intere serate al telefono con somma gioia dell'operatore telefonico, quella che vedi con una frequenza insostenibile anche per due fidanzati ma necessaria per voi due. Quella a cui telefoni in caso di necessità (il colore dello smalto da intonare alla borsa o la rottura del fidanzato), e quella che si sorbirà sempre e comunque le tue crisi adolescenziali (anche se l'adolescenza è già finita da un pezzo). E' l'amica paziente, intima, di solito dal carattere solare e poco irritevole, pronta a soccorrere. Con l'animo da crocerossina. Ora, questa tipologia di amica tende a evolversi in due modi: o ve la portate dietro per il resto della vita, finendo a ottant'anni a fumare le stesse sigarette extraslim e farvi la tinta sui capelli bianchi insieme (novanta su cento zitelle) oppure ad un certo punto dell'esistenza il cordone ombelicale tra voi due si assottiglia e inizierete ad avere vite separate con contatti casuali. In realtà esiste anche una terza alternativa, in cui un certo giorno vi svegliate e l'idea di rivolgervi anche una sola parola vi mette i brividi, e il cordone viene così tranciato di netto con due cesoie e chi si è visto si è visto.

La vedo non vedo
Amica in pianta stabile, vi volete solitamente tanto bbene. Ma, e esiste una serie infinita di ma, vi vedete non estremamente spesso per motivi vari. Di solito si ha molta confidenza, quando ci si vede è come se non vi foste mai lasciate, e anche lei è pronta ad ascoltare le vostre tragedie. Ma in questo caso le tragedie sono di livello superiore. Per le minuscolerie c'è la giù sopra citata La Siamese. Quando arrivi a chiamare la vedo non vedo per una crisi, di solito è seria. Puoi sparire per qualche settimana se non per qualche mese e viceversa senza nessun rimorso, perchè prima o poi una delle due farà una chiamata per vedere se l'altra ancora respira. Di queste amiche di solito se ne hanno un discreto numero, più o meno vicine, e spesso rimangono sporadici raggi di luce durante tutta l'esistenza.

L'immaginaria
In realtà esiste eccome, ma non per te. Probabilmente una volta eravate amiche, o vi siete trovare in simpatiche occasioni insieme, avete magari anche fatto qualche discorso. Ma poi la tua vita è andata avanti con determinazione e lei è rimasta nel dimenticatoio. Tu però non sei finita nel suo, che continua a riempirti la casella di posta di e-mails, ti manda messaggi sul telefono con faccine degne di un artista e ti propone grandi uscite e abbuffate serali. Tu, un pò per gentilezza, un pò per pena, a qualcuna accetti. Trascinando spesso l'amica siamese con te. In realtà sarebbe anche una personcina simpatica, presa a tratti e con due o tre bicchieri di vino in corpo, ma proprio non fa per te. Ma il taglio del cordone ombelicale con la cesoia temi possa portarle un male da cui non si riprenderebbe più.


Il danno
Questa amica di solito è una variante della simbiosi. Nel senso che siete molto vicine, vi vedete spesso, sapete (quasi) tutto l'una dell'altra. Solo che il vostro rapporto oltre che amicale assomiglia molto a quello materno. Nel quale la madre sei tu. E' una piccola Gian Burrasca capace di ficcarsi in ogni situazione possibile, anche in quelle in cui pensavi che nemmeno lei ci sarebbe arrivata. Ci sono varie prove da superare nella tua esistenza per starle accanto, come quella di fare il palo, sorbirsi tiritere sull'ultima relazione disastrosa, e tu sapevi che lo sarebbe stata e glielo hai anche detto. Spesso per proprietà transitiva finisci anche tu nei suoi casini. O devi tirarla fuori. Ti spinge a fare cose con estremo entusiasmo che solo dopo ti rendi conto essere delle stronzate colossali, ma riuscirai sempre a perdonarla ed essere pronta a farti trascinare la volta successiva.

L'antitesi
Amiche siete amiche. Piacerti ti piace. Ma quando la gente vi vede insieme o quando ti fermi un secondo a pensare, ti chiedi cosa diavolo abbiate in comune. Un pò come se foste Giovanardi e Luxuria. Siete opposte caratterialmente, fisicamente, non avete nemmeno un gusto in comune. Tu adori il sushi, lei fa una campagna a favore del tonno pinne gialle. Tu adori i tacchi alti, lei va in giro solo con sandali da frate. Adori il cinema d'autore, lei fa fatica a distinguere Tarantino da Spielberg. Tu leggi solo Novella duemila, lei da fuoco alle foto con Signorini. Lei va in vacanza in un resort alle barbados, tu in un interrail in Marocco con lo zaino in spalla. Lei è buddista e tu atea. Insomma, non ce n'è una che vi accomuni, ma in qualche modo riuscite a far incontrare i vostri gusti, mentre lei ti guarda mangiare con schifo un futomaki e prega in silenzio che ti rimanga sullo stomaco.


Insomma, tipologie di amiche diverse, che non sempre sono così rigide, ma giuro di poterne classificare alcune, mie, viste, sentite, non mie, conosciute, di cui mi hanno raccontato.
E sorrido.

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Che amica sei.

Ok, ho un pelo di pausa. Giusto un pelo. Un venerdì di marzo che qui a Milano sembra maggio e si iniziano a vedere in giro i benefici della primavera. Parti del corpo bianchicce che fanno capolino ai raggi di sole caldo dell'ora di pranzo. Tra cui, il mio collo e ciò che esce del mio scollo dalla t-shirt. E non sono un bel vedere. Automobilisti che addirittura si ringraziano con la mano agli incroci. Cose ai confini della realtà, quindi.
Si vedono giovincelli e non trotterellare felici sulle biciclette con la prima arietta calda, che se non stai attento ti trotterellano anche sulla schiena, se al drin drin del loro campanello non ti sposti dal marciapiede con un balzo felino.
Ma comunque, la primavera è nell'aria e si sente.
Si sente dall'odore di ascella un pò meno rinchiusa nelle aule, per esempio. Ogni tanto senti anche una zaffata di profumo, e quello è IL segnale. Altro che rondini.
Si vede dall'occhio bovino dell'operaio (e dico operaio per non citare uomo in giacca e cravatta o tabacchino) che fissa le gambe delle passanti fasciate in striminziti jeans e non più sotto cappotti e cappottoni.
Insomma, la primavera è alle porte. Ci lamentavamo della neve, e ora tra qualche giorno l'asfalto milanese inizierà a sciogliersi come nelle migliori giornate di agosto. Le gioie di vivere in una metropoli sono anche queste.

Ma. Ciò di cui volevo scribacchiare era un denominatore comunque di qualsiasi Donna con la d maiuscola che si rispetti. Il nugolo di amiche al fianco. Ora, nella mia - seppur breve - allegra e a volte fantozziana esistenza, amiche ne ho avute a iosa. Certo, non tutte nello stesso momento. Alcune perse, alcune ritrovate, alcune fanculizzate con estremo fastidio, altre che ancora accompagnano i momenti bui in cui spesso mi butto a braccia aperte. Ma di amiche altrui ne ho sentito parlare altrettanto. Amiche di amiche che sono simpatiche, che a tratti diventano di altri, che tradiscono. Insomma, un discreto gruppo di donnicciuole che hanno in comune alcune caratteristiche e differiscono in tante altre.
L'altro giorno, in treno, stavo pensando ad una categorizzazione. (Alti pensieri su una poltroncina dell'intercity.) Nonostante le amiche di amiche, le mie, le tue, e le loro siano decine di persone diverse, si possono dividere in gruppo ben precisi. Ora, se ci saranno amiche (mie) che leggeranno, che sappiano che non penso a nessuna in particolare, ma possono comunque pensarsi come importantissimi tasselli e fonti di ricerca per questo (fantozziano appunto) studio del genere amicale femminile.

La siamese
Ovvero, la BF in stile Paris Hilton. Insomma, chi non ne ha mai avuta una? Ai tempi delle medie con cui dividevi il panino allo stracchino, alle superiori con cui saltavi ginnastica per fumare la prima sigaretta in cortile, all'università con cui fingevi di studiare. L'insostituibile, la gemella. A volte vi siete anche comprate dei vestiti uguali, promettendovi non metterveli mai nello stesso momento. E poi l'avete fatto. Lei è quella con cui hai passato intere serate al telefono con somma gioia dell'operatore telefonico, quella che vedi con una frequenza insostenibile anche per due fidanzati ma necessaria per voi due. Quella a cui telefoni in caso di necessità (il colore dello smalto da intonare alla borsa o la rottura del fidanzato), e quella che si sorbirà sempre e comunque le tue crisi adolescenziali (anche se l'adolescenza è già finita da un pezzo). E' l'amica paziente, intima, di solito dal carattere solare e poco irritevole, pronta a soccorrere. Con l'animo da crocerossina. Ora, questa tipologia di amica tende a evolversi in due modi: o ve la portate dietro per il resto della vita, finendo a ottant'anni a fumare le stesse sigarette extraslim e farvi la tinta sui capelli bianchi insieme (novanta su cento zitelle) oppure ad un certo punto dell'esistenza il cordone ombelicale tra voi due si assottiglia e inizierete ad avere vite separate con contatti casuali. In realtà esiste anche una terza alternativa, in cui un certo giorno vi svegliate e l'idea di rivolgervi anche una sola parola vi mette i brividi, e il cordone viene così tranciato di netto con due cesoie e chi si è visto si è visto.

La vedo non vedo
Amica in pianta stabile, vi volete solitamente tanto bbene. Ma, e esiste una serie infinita di ma, vi vedete non estremamente spesso per motivi vari. Di solito si ha molta confidenza, quando ci si vede è come se non vi foste mai lasciate, e anche lei è pronta ad ascoltare le vostre tragedie. Ma in questo caso le tragedie sono di livello superiore. Per le minuscolerie c'è la giù sopra citata La Siamese. Quando arrivi a chiamare la vedo non vedo per una crisi, di solito è seria. Puoi sparire per qualche settimana se non per qualche mese e viceversa senza nessun rimorso, perchè prima o poi una delle due farà una chiamata per vedere se l'altra ancora respira. Di queste amiche di solito se ne hanno un discreto numero, più o meno vicine, e spesso rimangono sporadici raggi di luce durante tutta l'esistenza.

L'immaginaria
In realtà esiste eccome, ma non per te. Probabilmente una volta eravate amiche, o vi siete trovare in simpatiche occasioni insieme, avete magari anche fatto qualche discorso. Ma poi la tua vita è andata avanti con determinazione e lei è rimasta nel dimenticatoio. Tu però non sei finita nel suo, che continua a riempirti la casella di posta di e-mails, ti manda messaggi sul telefono con faccine degne di un artista e ti propone grandi uscite e abbuffate serali. Tu, un pò per gentilezza, un pò per pena, a qualcuna accetti. Trascinando spesso l'amica siamese con te. In realtà sarebbe anche una personcina simpatica, presa a tratti e con due o tre bicchieri di vino in corpo, ma proprio non fa per te. Ma il taglio del cordone ombelicale con la cesoia temi possa portarle un male da cui non si riprenderebbe più.


Il danno
Questa amica di solito è una variante della simbiosi. Nel senso che siete molto vicine, vi vedete spesso, sapete (quasi) tutto l'una dell'altra. Solo che il vostro rapporto oltre che amicale assomiglia molto a quello materno. Nel quale la madre sei tu. E' una piccola Gian Burrasca capace di ficcarsi in ogni situazione possibile, anche in quelle in cui pensavi che nemmeno lei ci sarebbe arrivata. Ci sono varie prove da superare nella tua esistenza per starle accanto, come quella di fare il palo, sorbirsi tiritere sull'ultima relazione disastrosa, e tu sapevi che lo sarebbe stata e glielo hai anche detto. Spesso per proprietà transitiva finisci anche tu nei suoi casini. O devi tirarla fuori. Ti spinge a fare cose con estremo entusiasmo che solo dopo ti rendi conto essere delle stronzate colossali, ma riuscirai sempre a perdonarla ed essere pronta a farti trascinare la volta successiva.

L'antitesi
Amiche siete amiche. Piacerti ti piace. Ma quando la gente vi vede insieme o quando ti fermi un secondo a pensare, ti chiedi cosa diavolo abbiate in comune. Un pò come se foste Giovanardi e Luxuria. Siete opposte caratterialmente, fisicamente, non avete nemmeno un gusto in comune. Tu adori il sushi, lei fa una campagna a favore del tonno pinne gialle. Tu adori i tacchi alti, lei va in giro solo con sandali da frate. Adori il cinema d'autore, lei fa fatica a distinguere Tarantino da Spielberg. Tu leggi solo Novella duemila, lei da fuoco alle foto con Signorini. Lei va in vacanza in un resort alle barbados, tu in un interrail in Marocco con lo zaino in spalla. Lei è buddista e tu atea. Insomma, non ce n'è una che vi accomuni, ma in qualche modo riuscite a far incontrare i vostri gusti, mentre lei ti guarda mangiare con schifo un futomaki e prega in silenzio che ti rimanga sullo stomaco.


Insomma, tipologie di amiche diverse, che non sempre sono così rigide, ma giuro di poterne classificare alcune, mie, viste, sentite, non mie, conosciute, di cui mi hanno raccontato.
E sorrido.

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